
La Famiglia Lazzaretti

Saragoni Leontina
” La ma’ “
Sempre con le mani in pasta (sfoglina Romagnola) e alla preparazione dei primi piatti.

Lazzaretti Roberto
” Quel che fa’ “
All’accoglienza in sala e sommelier.

Lazzaretti Sabrina
” La Sabri “
All’accoglienza della Residenza e in cucina alla preparazione dei secondi piatti.

Lazzaretti Pierangelo
” Agno “
Alla piadina e alla selezione delle carni.

Montebelli Claudia
” La Claudia “
La moglie di Roberto, all’accoglienza in sala.

Saragoni Leontina
” La ma’ “
Sempre con le mani in pasta (sfoglina Romagnola) e alla preparazione dei primi piatti.

Lazzaretti Roberto
” Quel che fa’ “
All’accoglienza in sala e sommelier.

Lazzaretti Sabrina
” La Sabri “
All’accoglienza della Residenza e in cucina alla preparazione dei secondi piatti.

Lazzaretti Pierangelo
” Agno “
Alla piadina e alla selezione delle carni.

Montebelli Claudia
” La Claudia “
La moglie di Roberto, all’accoglienza in sala.
La Nostra Storia
La storia del Lazaroun è strettamente legata all’antico borgo medievale di Santarcangelo di Romagna, strategica sede d’incontro per mercati di bestiame e luogo di scambio a ridosso della via Emilia (antica strada di viandanti a pochi chilometri dal mare ed ai piedi delle colline), divenuto ben presto un centro di affari. E quale posto migliore per fare affari se non davanti a un bel piatto di pasta o a un bicchiere di vino?
Il Lazaroun nasce qui, alla fine del 1800, nella Contrada dei Fabbri 4, in un antico palazzo quattrocentesco del centro storico, con il nome di “Osteria La vite“, e continua la sua attività ancora quando, ai primi del ‘900, diviene “L’usteri’ ad Brudet”, soprannome della famiglia Lepri che per diverse generazioni gestisce questa osteria.
Ed è nel 1965 che la Famiglia Ioli rileva questa osteria e le attribuisce il nome “Lazaroun” in memoria del nonno, così soprannominato perché, sagace e simpatico personaggio di piazza, era solito frequentare locande e botteghe e non pagare i conti. Si dice che un giorno andò a Roma e dopo aver dormito e ben mangiato scappò senza pagare; i proprietari gli corsero dietro e gli gridarono “Lazarun vieni a pagare!” Sentendosi chiamare per nome si fermo’ e disse: “Osta… ma am cnusi’ enca qua?” (Accidenti… ma mi conoscente anche qui?). E dovette pagare.
Nel 1979 mia mamma Tina cominciò a lavorare in questa cucina, preparando la sfoglia a mano, cucinando trippa e baccalà per i clienti, mentre io, dopo l’uscita dalla scuola elementare, mi recavo alla trattoria per servire il vino.
Fu nel luglio del 1984 che la mia famiglia decise di rilevare la trattoria: mio babbo Guerrino e mia mamma Tina in cucina ai fornelli; io, appena quattordicenne, in sala a servire ai tavoli; i miei fratelli erano ancora piccoli per essere coinvolti. Cominciava così la nostra storia in questo luogo, dove mia mamma e mio babbo cucinavano piatti semplici, ma allora come oggi cercando il prodotto genuino, di qualità, servito in un ambiente familiare. La storia continua, i miei fratelli crescono e anche loro danno supporto alla cucina. Cresce la voglia di migliorarsi, l’esperienza della mamma in cucina si incrocia con la voglia di novità e l’entusiasmo dei più giovani, dando origine così ad una cucina creativa basata però su tradizioni e piatti antichi.
Qualche anno dopo, nel 1997 un altro cambio generazionale: finalmente mi sento pronto a prendere le redini della trattoria, sempre comunque affiancato dalla famiglia. Comincia così un restauro dell’intero palazzo che dura circa quattro anni; riemergono i possenti muri di pietra, i pavimenti di cotto antico e le misteriose grotte tufacee del 1300. Ora la trattoria di famiglia si è vestita del suo abito migliore, chiamandosi Ristorante Lazaroun, ma non dimentica mai le sue origini, fin da quel primo bicchiere di vino servito all’osteria.